Berardo Carboni /
lungometraggio / i fase sviluppo
C’è una terra nel profondo sud dell’emisfero australe, una tundra oceanica e quasi inabitata, formata da isole e canali d’acqua e ghiacciai. La Terra del fuoco tra l’Argentina eil Cile è una terra umida e florida, una riserva di acqua dolce per I ghiacciai e di anidride carbonica stoccata nell’ecosistema, è una terra di alberi contro il vento dell’oceano, che mantiene la sua temperatura quasi sempre intorno ai 5°C.
Qui, fino qualche decennio fa, viveva la popolazione indigena dei SELK’NAM, un popolo povero, di cacciatori e pescatori, che curava la terra per ragioni religiose e pratiche: la mitologia identificava le forze mistiche negli elementi terreni, perché conservare l’ecosistema è il miglior modo per sopravvivere.
La tribù dei Selk’nam è a oggi considerata estinta, ammazzata dal colonialismo europeo, in questa terra ora abitano poche persone, le meravigliose distese di tundra ogni anno arretrano di qualche metro per lasciar spazio ai giganteschi macchinari industriali necessari all’estrazione del petrolio.
La gente tendenzialmente non protesta.
Tranne un gruppo di ragazzi, tra cui Ona (cilena) e Rocco (italo-cileno), che riusciranno a fermare l’ampliamento del campo estrattivo grazie agli spiriti antichi di quelle terre.